Ci troviamo a Santa Cristina D’Aspromonte (RC) dove, il 12 gennaio, ha avuto luogo PIG, l’evento ideato da Nino Rossi, chef del progetto Qafiz: un ristorante con solo sedici posti a sedere, situato all’interno di Villa Rossi, la tenuta settecentesca di famiglia dedicata agli eventi. Lo chef è fortemente legato alla tradizione culinaria della Calabria, tuttavia ama rompere gli schemi per poi costruirne nuovi attraverso le sue ricette: così nasce Pig.

Pig ha raccolto un gruppo di giovani talenti calabresi (ma non solo!), un gruppo di professionisti e amici, Nino in testa, che sono nel cuore di Giacomo. Chef Rossi ha saputo, grazie all’innovazione di questo evento, attuare una vera e propria strategia di Marketing territoriale. Il maiale Calabro è il protagonista, una fonte inesauribile di idee e ricette, tradizionali e moderne, in tutte le cucine del mondo.

Tutti ai fornelli

La manifestazione nasce per onorare il rituale dell’uccisione del maiale, che in Calabria rappresenta da sempre un avvenimento collettivo. Nella versione contemporanea, la festa del maiale è anche un invito a riflettere sulla necessità di limitare gli sprechi, partendo da un prodotto che, per tradizione, si utilizza in tutte le sue parti.

L’evento consiste nel dare “in pasto” un maiale agli otto chef, compreso Nino Rossi.

Agli otto cuochi invitati a partecipare il compito di scegliere le parti che preferiscono – tra gambone , costine, muso, pancia, cotenna, orecchie, lingua, rognone, zampe – per realizzare piatti inediti.

 

La nostra interpretazione

Il nostro chef Giacomo Sacchetto ha realizzato un piatto che lo riporta indietro nel tempo, ai suoi ricordi d’infanzia: i risoni. Un piatto della tradizione, tipico del periodo invernale; un piatto fatto con amore dalle nonne, preparato in mille varianti, a seconda della ricetta di famiglia. Nella nostra versione, li mantechiamo con la pancia di maiale – precedentemente cotta in forno per una notte – e le verze abbrustolite. Quindi, finiamo il piatto con un tocco di originalità: una centrifuga di verza in agrodolce e una cialda alle mandorle, un omaggio alle terre calabresi, dove esistono ancora oggi i mediatori di mandorle, considerate da sempre elemento sacro.

Un piatto avvolgente, proprio come il calore di casa!