Il progetto
La filosofia
“Coltivare il gusto” per noi, significa inserire l’esperienza gastronomica e d’ospitalità in un contesto più ampio, a diretto contatto con la produzione delle materie prime, in gran parte provenienti dal territorio.Per una cucina concreta.
Il nome
“Cru” come storia, territorio e squadra

Nella scelta del nome del nostro ristorante, abbiamo voluto immaginare un luogo dove tutti si sentano accolti. Un luogo che riesca a regalare emozioni del passato, come accadeva a coloro che nei secoli passati entravano nella corte. L’atmosfera del luogo è talmente impregnata di storia che non potevamo, per la scelta del nome, non prendere spunto dalla storia stessa. Siamo venuti a conoscenza che, limitrofo alla proprietà, esisteva un cammino identificato da una pietra con incisa una croce. Questa è la riproduzione della vera croce di “Caravaca de la Cruz”. Da una ricerca storica condotta presso la biblioteca del Seminario Vescovile di Verona, è emerso che questa croce, risalente al 16° secolo, poteva far parte di un cammino percorso in epoche lontane dai pellegrini.
CRU, in ambito viti-vinicolo, è inteso come sostantivo di un terreno considerato in rapporto alla qualità del suo prodotto, è stato un altro argomento e spunto che non si poteva tralasciare: i terreni confinanti a sud del brolo sono stati nei secoli vocati alla coltivazione della vite, tanto è che nel catasto Napoleonico furono identificati col nome “Vignaj” e censiti quali “vigneto di 1^ qualità”, terre baciate dal sole e accarezzate dall’aria frizzante della collina. Un luogo naturalmente deputato alla qualità.
CRU è il fonico della traduzione di “squadra-equipaggio” che nella lingua inglese si scrive CREW. Sin da quando il nostro progetto è partito, tutti coloro che vi hanno partecipato – a partire dai precedenti proprietari, eredi della famiglia Medici-Balis Crema, i tecnici e tutto il personale addetto – hanno trasmesso grande entusiasmo, sentendosi parte di un’unica squadra. Ugualmente, la scelta di puntare su giovani ed eccellenti professionisti della ristorazione e dell’ospitalità, con esperienze e visioni comuni alle spalle, ha rafforzato questo concetto.

La squadra
Un team di cucina e sala giovane e coeso.Condividiamo valori, regole e una visione comune del rapporto virtuoso tra innovazione e tradizione, materia prima e lavoro creativo.
Giacomo Sacchetto – Chef
Veronese, classe 1985. Sin da ragazzino non ha dubbi: la cucina è la sua passione. Nonostante la giovane età, il suo percorso è già lungo, a partire dalla conquista del titolo professionale di “Cuoco Enogastronomico”, passando per numerose esperienze di stage di livello, fino a collaborazioni stellate come quella al Ristorante “St. Hubertus” a San Cassiano (BZ) come Sous-Chef di Norbert Niederkofler (3 stelle Michelin) e, dal 2015, al fianco di Giancarlo Perbellini a “Casa Perbellini” (2 stelle Michelin) a Verona. Il 2019 è stato per lui un anno di cambiamenti: un nuovo progetto tutto suo, un sogno che si realizza, caratterizzato da un concept originale in cui, il team, il rapporto col territorio e la costante ricerca sono essenziali.
Giampiero CompareSommelier e responsabile di sala
Campano, classe 1995. Appassionato di Food&Wine sin dalla più tenera età, decide di iscriversi all’Istituto Alberghiero Aldo Moro di Montesarchio, la sua città natale. Consegue sia il diploma di cucina, sia di sala, che gli permetteranno di comprendere e assimilare lo stretto legame che unisce i due ambiti. Tra i suoi sogni c’è anche quello di diventare sommelier. Frequenta, così, con grande profitto i Corsi AIS, iniziando poi a lavorare nelle sale di affermanti ristoranti stellati del calibro di Kresios a Telese Terme e la Siriola a San Cassiano.
Nicola BertuzziSous chef, Responsabile dell'Osteria
Bresciano, classe 1979. Dopo aver conseguito il diploma alberghiero, ha maturato una lunga esperienza nella ristorazione alberghiera e per eventi, fino a quando si è trasferito in Alta Badia per lavorare nelle cucine del “St.Hubertus”(3 stelle Michelin) sotto la guida dello chef Norbert Niederkofler; qui ha conosciuto Giacomo Sacchetto, instaurando l’amicizia che li lega tuttora. Rientrato a casa, ha lavorato al “Ristorante Perbellini” (1 stella Michelin) di Isola Rizza, seguendolo poi fino a Verona, a “Casa Perbellini” (2 stelle Michelin) a fianco dello chef Giancarlo Perbellini, dove è rimasto per quattro anni.
Davide TarenghiCapo partita di pasticceria
Bergamasco, classe 1998. Giovanissimo dunque, ma con le idee già molto chiare.
Insegue la sua grande passione per la cucina studiando enogastronomia presso l’Istituto Professionale di Stato per i Servizi Alberghieri e della Ristorazione di Bergamo. Determinato a trasformare il suo sogno in realtà, affianca allo studio anche esperienze lavorative che lo portano, in tempi brevi, ad affacciarsi al mondo della ristorazione stellata. Ha prestato servizio in importanti realtà come “Ristorante Mistral- Grand Hotel Villa Serbelloni” (1 stella Michelin), “La Siriola” (2 stelle Michelin), “Harry’s Piccolo & bistrot” e “Ristorante La Magnolia”- Hotel Byron (1 stella Michelin).
Dal carattere riservato, è di poche parole, ma sorprendentemente reattivo e scattante quando il lavoro chiama.