Nel momento in cui la parola Speranza torna ad avere voce in capitolo, non c’è festa migliore della Pasqua, per celebrarla all’insegna del gusto della solidarietà.

Giacomo Sacchetto – Chef de La Cru di Romagnano di Grezzana (VR) – non ha avuto dubbi sul luogo in cui avrebbe voluto cucinare il suo pranzo festivo: l’Ospedale di Marzana, a neppure un chilometro dalla magnifica Villa Balis-Crema, che ospita il ristorante nel cuore della Valpantena. Un presidio diventato di grande importanza per il Veronese, dato che qui, in tempi record (dal 25 al 31 marzo), è stato allestito il primo reparto veneto per la riabilitazione dei pazienti colpiti dal Coronavirus, grazie a un’equipe instancabile e generosa di medici, infermieri e fisioterapisti.

 

Un pranzo in salute

La sua proposta di cucinare e offrire un pranzo pasquale gourmet a pazienti e personale dell’ospedale è stata accolta subito e con entusiasmo dai dirigenti della ULLS 9 di Verona. “Qui a Marzana tentiamo di dare alla riabilitazione dei pazienti positivi il significato più importante, quello di un futuro in salute – dice il Dr. Gaspare Crimi, direttore del reparto, che ha dedicato ai pazienti Covid un’interna palazzina, grazie alla collaborazione di altri ospedali della provincia, Bovolone e Malcesine, che hanno accolto i degenti negativi al virus – Riabilitare vuole dire consentire il ritorno a casa nella migliore condizione possibile.

Ciò riguarda anche il cibo che si mangia. La proposta dello chef ci ha resi felici, perché ha colto in pieno il senso del lavoro che facciamo qui e si è offerto di far parte della nostra squadra”.

«Sono onorato di poter dare un contributo, facendo il mio mestiere. Spero che un buon pranzo, all’insegna dei prodotti del territorio e della genuinità, con un tocco speciale, possa contribuire a far sentire la vicinanza mia, del mio team e di tutta la comunità ai pazienti e ai fantastici professionisti che si prendono cura di loro. Siamo orgogliosi di avere un ospedale così importante nel nostro territorio e vogliamo dimostrarlo con gesti piccoli e concreti».

Il menù

Giacomo Sacchetto ha preparato per i pazienti un risotto speciale con asparagi e piselli, pomodori canditi, agrodolce di cipollato, fatto tutto con prodotti locali: «Con la caposala abbiamo considerato che il riso è l’alimento che meglio si concilia con le necessità dei pazienti del reparto, alcuni dei quali molto fragili e con precise cautele sul piano nutrizionale».

Per il personale il menu è più strutturato, continua Sacchetto: «Insalata di Pesce e Crostacei, Torta Salata con le verdure del nostro Orto, Focaccia Patate e Rosmarino, Crema di Cipolle, Insalata di penne, Pancia di Maiale, Funghi Nostrani e Sedano Rapa, Capretto alle Erbe con Purè di Patate di Montagna, Torta di Mele con Zabaione e Recioto, Uova al Cioccolato e Mou, fatte da noi. Un pranzo di festa, per persone che si mettono in gioco senza compromessi, per garantire la salute altrui».